mercoledì 6 luglio 2011

DA FOGGIA A CAGLIARI ALL’UNISONO: LA SCUOLA SERALE PUBBLICA NON SI TOCCA!

I tempi sono maturi, la decisione è presa, si dia inizio allo scempio!

Sembrano essere queste le parola d’ordine con cui, come appare ormai evidente, si è cominciata la messa in liquidazione della Scuola Serale Pubblica.
La strategia appare chiara, il piano impietoso. Si è cominciato con le scuole serali di Foggia dove, grazie ad un dirigente provinciale compiacente, con la mancata assegnazione delle classi prime, seconde e terze (“per salvare le classi diurne” sig!) si è deciso di chiudere le scuole serali nel giro di due anni. A Cagliari è in atto la stessa strategia. In molte scuole serali, “dirigenti” senza scrupoli, ricorrendo in modo capzioso alla legge sul limite massimo delle assenze, non hanno scrutinato, nonostante i giudizi positivi nelle varie discipline, alunni lavoratori per i quali erano certamente da adottare deroghe, al solo scopo di ridurre le classi per portare ad esaurimento i corsi.
Tutto questo avviene senza preavviso, adesso, quando nelle scuole sono rimasti i docenti impegnati in Commissione d’Esame di Stato.
Tutto è, artatamente, posto in essere quando appare più probabile che possano passare in silenzio i drammi di coloro che hanno perso un anno per le assenze e non per le competenze; quelli che non troveranno la propria classe l’anno prossimo; quelli che saranno costretti ad abbandonare gli studi o a rivolgersi alle scuole private abbondantemente foraggiate (250 milioni di euro) dallo stesso Stato che piange miseria per il settore pubblico. Tutti costoro facciano pure ricorso legale chiedendo il diritto allo studio negato, chiedendo i danni morali e materiali, chiedendo GIUSTIZIA! (...a questo Stato?).
L’allarme della collega Maria Tattoli da Cerignola è che nella provincia di Foggia, fuori da ogni logica e buon senso, si sia deciso di tagliare tutti i corsi fino alle quarte classi adombrando l’illusione che la scuola serale continuerà nei CPIA (in costruzione).
Quello che sta accadendo rasenta l’incredibile: i nostri amministratori regionali e i funzionari del MIUR (provveditori e direttori regionali) , in perfetto sincronismo tra di loro ma in palese controtendenza alla normale prassi burocratico-amministrativa, stanno applicando la “riforma” dei CPIA prima ancora che il Parlamento e il Governo ne approvino il Regolamento; infatti, mentre i primi si affrettano a istituirne alcuni, i secondi, nel contempo, provvedono a prosciugarne la linfa vitale (la scuola serale pubblica).
Rivolgiamo ai fautori dei CPIA una domanda: se i CPIA sono destinati a sostituire la scuola serale perché quest’ultima, anziché essere falcidiata, non è fatta confluire nella stessa istituzione?
Non pecchiamo di presunzione se azzardiamo la risposta stante la sua ovvietà: quanto sta avvenendo, altro non è che lo svelamento della politica dei CPIA consistente nell’azzeramento sistematico della scuola serale e dei CTP territoriali al fine di rimpiazzarli con questa sorta di AGENZIA provinciale per l’ORIENTAMENTO all’istruzione degli adulti (leggasi CPIA) avente, tra l’altro, l’obiettivo di incanalare gli adulti-studenti verso mirati centri di formazione sia pubbliche sia private, ivi comprese le scuole professionali gestite dai sindacati, veri burattinai di questa iniziativa, che opereranno senza controllo in un settore (qual è l’istruzione permanente degli adulti) che promette di essere un mercato molto “interessante”.
Noi continuiamo a ribadire con forza, anche a rettifica di alcune affermazioni che mi vengono erroneamente attribuite in una recente intervista su Tiscali.it, che i CPIA rappresentano una soluzione FALLIMENTARE per l’istruzione degli adulti, fin dalle premesse così come sono state impostate nel Regolamento, per fortuna, non ancora approvato. Nulla di buono può venire da un’idea improntata solo al taglio e alla riduzione. Nulla di buono può venire da un sistema che all’atto pratico rischia solo di marginalizzare il settore dell’Istruzione degli Adulti che è oggi una dignitosa realtà di molte scuole d’Italia.
È importante impedire che questo scempio venga esteso a tutte le Regioni d’Italia. Occorre unire quanti sono disposti a difendere la scuola, vero emblema di una società civile e moderna, nei fatti e non solo a parole. La scuola è un bene pubblico inalienabile e non dismissibile.

Siamo con Maria Tattoli che difende a tutti i costi la dignità del suo lavoro!
Siamo con i colleghi di Cagliari e con tutti coloro che difendono la scuola serale pubblica!
Con loro gridiamo:
- LA SCUOLA SERALE PUBBLICA NON SI TOCCA! –

Nazzareno Corigliano