venerdì 19 settembre 2008

RASSEGNA STAMPA: DALLA GAZZETTA DI REGGIO

Trovati i fondi necessari al Russell anche le «serali»
la Gazzetta di Reggio — 17 settembre 2008 pagina 24 sezione: PROVINCIA
GUASTALLA. Sono finalmente tranquilli gli iscritti ai corsi serali professionali del Russell a Guastalla: potranno continuare i loro studi, dopo i rischi di sospensione per mancanza di fondi di cui si parlava a fine agosto. Dopo l’allarme lanciato dagli studenti attraverso la Gazzetta, il mantenimento dei corsi si è reso possibile grazie all’impegno di Vincenzo Aiello, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, e soprattutto degli insegnanti interni del Russell. Agli iscritti dello scorso anno è stato comunicato che in questi giorni saranno convocati per organizzare le attività del nuovo anno scolastico: restano da definire i giorni di lezione in base agli impegni di lavoro degli studenti, ma le lezioni inizieranno certamente entro fine mese. (g.m.)

martedì 16 settembre 2008

LETTERA APERTA: SALVIAMO LA SCUOLA SERALE DELL’ISTITUTO “RUSSELL” DI GUASTALLA!

All’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Emilia Romagna,
Al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna,

Bari, 15 settembre 2008

Gentile Assessore,
Gentile Direttore,
Come Comitato nazionale per la Difesa e la Promozione delle Scuole Serali Pubbliche, non possiamo ignorare la vicenda di Guastalla (RE) che in queste ore vede impegnati una sessantina di studenti lavoratori costretti a lottare per difendere il proprio legittimo diritto allo studio contro chi, per discutibili ragioni economiche, minaccia di chiudere i loro corsi serali.
Si tratta di persone, di belle persone, che si sacrificano lavorando e studiando per migliorare innanzitutto la propria personalità. Sono un positivo esempio di buona, onesta e laboriosa società in tanta negatività che ci circonda e che si evidenzia nelle cronache di ogni giorno. Persone che occorrerebbe onorare e premiare attraverso risposte concrete ai loro bisogni di crescita, facilitandone il successo nei loro positivi intenti con ogni mezzo e ad ogni costo.
Si assiste, invece, all’ennesimo sfregio di civiltà : si vuole chiudere la loro scuola serale e la loro stupenda esperienza “per mancanza di fondi”.
La cosa che più fa rabbia è che tutto questo non capita nella più arretrata e squattrinata Regione del profondo Sud d’Italia ma nella civile e ricca Emilia Romagna.
Come se in una famiglia perbene e ricca, alle prime difficoltà economiche, per risparmiare, non si rinunciasse al bene di lusso o alla ricca vacanza, ecc., ma si decidesse di ritirare i figli dalla scuola rinunciando così ad ogni seria possibilità di riscatto e ripresa futura.
Mi chiedo, ci chiediamo e Vi chiediamo se sia possibile che in Emilia Romagna, tra i tanti sprechi che certamente si fanno, non si trovino le risorse per pagare pochissime unità pur di mantenere in piedi “a tutti i costi” una Scuola, sicuro baluardo del bene, del meglio, del positivo, dell’essere.
Questa vicenda, che per noi ha dell’incredibile, ci induce per esempio, a pensare:
Ma come! Per gli stadi, ogni domenica, si sprecano ingenti risorse fra mezzi e uomini per tenere sotto controllo la massa di facinorosi, dementi, inconcludenti e ignoranti, inclini solo ad abbandonarsi all’orgia devastatrice per scaricare contro i beni pubblici le frustrazioni, le tensioni e le angosce di una vita vissuta senza interessi e progetti seri. Eppure, non chiudiamo gli stadi! Mentre, di fronte a sessanta persone che chiedono di poter istruirsi, che progettano con ciò di migliorare se stessi, la propria vita e quindi la Società, che sono disposti a fare enormi sacrifici lavorando e rinunciando al loro tempo libero, che rappresentano proprio il giusto contrappeso sociale ai “frequentatori degli stadi”; la risposta che danno le Istituzioni è: “Per mancanza di risorse, vi chiudiamo la scuola!”.
Tutto ciò non è accettabile! Per la Scuola occorrono risposte di grande responsabilità istituzionale, di slanci, necessari per guardare lontano, scongiurare l'imbarbarimento sociale, essere davvero competitivi sul piano globale.
La Scuola è forse il più importante laboratorio dove si costruisce l’essere e quindi il futuro, e, fa così bene alla Società, che non la si può assoggettare a becere logiche di mera ragioneria contabile.
Noi offriamo, per ora, la nostra solidarietà ed il nostro appoggio ai coraggiosi studenti del corso serale dell’Istituto “Russell” di Guastalla che, con intelligenza e determinazione, hanno deciso di lottare, per ciò che gli è dovuto, per il loro diritto allo studio.
A Lor Signori e a tutti i responsabili istituzionali, che a vario titolo nei vari enti, sono coinvolti nel processo decisionale che intende portare alla chiusura questo corso serale, chiediamo, col giusto ripensamento, di accogliere le istanze di questi loro concittadini di Serie A, che con serenità ed in modo civile attendono la campanella anche per questo nuovo anno scolastico.
Coraggio, sono loro le Vostre RISORSE, loro hanno deciso di INVESTIRE nella Scuola, fatelo anche Voi!


prof. Nazzareno Corigliano
Presidente del Comitato nazionale per la difesa
e la promozione delle Scuole Serali pubbliche
c/o ITIS “Marconi – p.za Poerio, 2 – Bari
http://difendiamolescuoleserali.blogspot.com

mercoledì 3 settembre 2008

RASSEGNA STAMPA: SULLA GAZZETTA DI REGGIO UN ARTICOLO SULLA CHIUSURA DELLE SERALI A GUASTALLA

A Guastalla (RE) un gruppo di studenti e docenti del corso serale dell'Istituto superiore "Russel" si mobilitano affinchè vengano riconfermate in organico le classi che secondo il piano della sovrintendenza scolastica regionale dovrebbero essere soppresse, a partire da questo nuovo anno scolastico.
Quì di seguito riportiamo integralmente l'articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio lunedì 1 settembre 2008.
GUASTALLA. Potrebbero cessare quest'anno, per mancanza di risorse, i corsi serali organizzati presso l'istituto Russell di Guastalla. Dopo le recenti polemiche che hanno interessato alcune classi del convitto Corso di Correggio, ora gli studenti lavoratori del polo scolastico guastallese sono decisamente preoccupati per il futuro dei loro studi.
Al momento la questione riguarda oltre 60 alunni, 38 iscritti al terzo anno e 25 al quarto, in classi articolate tra indirizzo aziendale e dei servizi sociali (esiste anche una terza Itis, composta da una decina di persone).
«A quanto si sa - spiega Sante Benetti, 36 anni, della Bassa mantovana e guastallese di origine - l'ufficio scolastico provinciale sta seriamente pensando di interrompere la nostra esperienza di scuola serale perché mancherebbero le risorse necessarie per mandarla avanti».
Se queste prime notizie dovessero essere confermate, ciò comporterebbe l'interruzione di un percorso iniziato tre anni fa, anche con il sostegno dell'amministrazione comunale, quando era preside Valerio Messori): già due quinte hanno affrontato l'esame di Stato, portando oltre quaranta studenti lavoratori (provenienti dalla Bassa reggiana e mantovana) ad ottenere il diploma di maturità.
«Noi già lavoriamo e paghiamo abbondantemente le tasse - continua Benetti, che ha frequentato la terza lo scorso anno - eppure ci dicono che non ci sono i soldi per farci continuare a studiare, non per finanziare qualche strano corso più o meno utile. Sospendere le nostre lezioni significherebbe negarci un diritto e vanificare il nostro impegno».
Il discorso vale soprattutto per coloro che lo scorso anno frequentavano la terza: queste persone hanno ottenuto il diploma di qualifica e, spesso, hanno addirittura svolto durante questa estate il tirocinio legato alla quarta.
«Quando abbiamo scelto di iscriverci alla scuola serale abbiamo fatto progetti, mettendo in campo i nostri sforzi e vorremmo arrivare fino in fondo. Se togliessero i corsi di Guastalla e volessimo continuare, dovremmo studiare in una sede certamente pi— lontana e pi— scomoda per persone che lavorano» spiegano con convinzione Salvatore Sicilia, Serena Rofani, Laura Minelli, Glenda Pazzi e Gessica Menon, anche loro studenti della teorica quarta.
Ora gli alunni del serale si rivolgono direttamente a Vincenzo Aiello, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale: a lui chiedono di risolvere il problema delle risorse («Anche noi lo siamo - dicono - I nostri diritti non possono cedere al primato dei soldi»), perché sia premiato l'impegno di chi ha accettato di rimettersi in gioco, investendo nella propria formazione culturale e professionale.
Gabriele Maestri