giovedì 17 novembre 2011

REGOLAMENTO CPIA, IL MALUMORE DEI SINDACATI!

Il 4 Novembre scorso si è tenuto l’ennesimo incontro tra MIUR e Sindacati in tema di istruzione degli adulti.
Dai report delle varie organizzazioni sindacali, emerge il loro malcontento circa il ritardo che subisce l’approvazione del tanto agognato regolamento sui CPIA e sul fatto che non vi siano sostanziali nuove notizie in merito. In particolare, la CGIL denuncia il sospetto che tutto ciò stia subendo il fermo da parte del Ministero dell’Economia e Finanze (insomma è solo una questione di soldi che non ci sono).
Noi non siamo dello stesso avviso né con lo stesso malumore. Il fatto che non sia già avvenuto il salto nel buio e che non si sia già “buttato il bambino con l’acqua sporca” ci fa ancora sperare che alla fine possa vincere il buon senso.
Intanto, come si dice, sono cambiate le condizioni al contorno. Negli ultimi anni scolastici, ed in particolare all’inizio di quello in corso, le scuole serali hanno subito tagli nettissimi con decimazioni di classi ed eliminazione di interi corsi. Tutto ciò è avvenuto, è bene sottolinearlo, con l’inerzia e sotto il silente sguardo dei nostri cari Sindacati che, a voler pensar male, hanno quasi goduto magari pensando che dalle ceneri della scuola serale poteva finalmente nascere il grande CPIA!
Ora la situazione è tale che, fra classi soppresse e corsi chiusi, quelli che rimangono lavorano in condizioni di sovraffollamento (classi da quaranta alunni) con grave danno per la qualità.
Insomma, se l’istituzione dei CPIA doveva servire a razionalizzare il settore, possiamo dire che lo scopo è venuto meno! Abbiamo già razionalizzato! Abbiamo già dato!

A questo punto qualcuno, magari il Sindacato:
  • Ci dovrebbe spiegare perché il regolamento dei CPIA rappresenterebbe un miglioramento giacché prevede ulteriori riduzioni di ore, di classi e di corsi.
  • Ci dovrebbe dire come può l’introduzione dei percorsi individualizzati e di un sistema di crediti, in un contesto di classi precarie e personale ridotto, essere un vantaggio per gli utenti adulti, che verrebbero certamente abbandonati a se stessi mentre invece hanno bisogno di essere accompagnati per mano nel loro percorso di istruzione.
  • Ci dovrebbe spiegare quanto possa essere utile per un adulto, che oggi raggiunge un diploma di pari dignità di quello del diurno frequentando un vero ISTITUTO, la ghettizzazione in un CENTRO organizzato su basi ragionieristiche e di sicuro basso profilo.
Siccome, dalla bozza di regolamento che conosciamo, è difficile dare risposte convincenti, allora o non sanno cosa sono le scuole serali o sono in mala fede.
Noi riteniamo che si debba voltar pagina e che l’idea dei CPIA sia fallita prima di nascere. Se poi l’obiettivo é creare il solito carrozzone, all’italiana, in cui tutti si tuffano allegramente a sperperare denaro pubblico, allora diremo che il tempo del “piatto ricco mi ci ficco” é finito!
Auspichiamo che il nuovo Governo Monti sia dello stesso avviso e ne tragga le giuste conseguenze.

Nazzareno Corigliano