martedì 4 dicembre 2012

RESOCONTO DELL’ASSEMBLEA PROVINCIALE ORGANIZZATA DALLA FLC CGIL DI BARI IL 29/11/2012!

Giovedì scorso 29/11/2012 si è tenuta a Bari, presso l’Istituto “Elena Di Savoia”, dalle 17,00 alle 20,00 l’assemblea sindacale organizzata dalla FLC CGIL di Bari sul tema del regolamento riguardante il riordino dei CTP e Corsi Serali e sull’istituzione dei CPIA.
Facciamo subito rilevare che un’assemblea organizzata dalla CGIL interamente dedicata al tema specifico del riordino delle scuole serali, a nostro ricordo (senza timore di smentite) è la prima dal 2007 ad oggi.
Non possiamo però dichiararci soddisfatti su come l’incontro è stato condotto soprattutto per l’inconsistenza del tempo dedicato al dibattito.
L’assemblea è stata la solita messa cantata nella quale il tempo dedicato al dibattito è stato "strategicamente" e tragicamente ridotto a soli 20 minuti su 3 ore di assemblea.
Tutti i partecipanti infatti, conoscendo già il Regolamento nella versione ultima del 4 ottobre 2012, si aspettavano di sapere le proposte che, per tutelare i lavoratori, la CGIL farà al Governo durante gli incontri finalizzati alla stesura delle linee guida.
Invece, il relatore, Gigi Caramia (del Centro nazionale FLC CGIL), si è profuso nella lettura per punti dell’intero Regolamento elencandone a volte le negatività - ivi compreso il “fatale” taglio di ore e di cattedre previsto - e magnificandone quasi sempre le “novità”.
Nelle premesse, il relatore ha avuto pure l’ardire di precisare, non senza compiacimento, che il Regolamento, allo stato delle cose, non è più emendabile e pertanto ogni velleità "riformista” andava accantonata.
Il messaggio era chiaro e voleva dire che nulla si poteva più fare per bloccare lo scempio e prendersela con il sindacato era ormai tempo sprecato.
Non soddisfatto, Caramia ha pure accusato la platea di immobilismo quasi a voler attribuire ai lavoratori l’irrimediabile situazione. Ma la cosa più odiosa è quando ha asserito, con una palese menzogna, che la CGIL ha cercato di ritardare la frittata. Sulle pagine del nostro blog vi sono tutti gli articoli che abbiamo dovuto scrivere ogni volta che la CGIL si è lamentata della ritardata approvazione del regolamento da parte del Governo e del ritardo con cui procedeva il riordino. Basta andare sul sito della CGIL al seguente link: http://www.flcgil.it/attualita/eda/approvazione-regolamento-dei-centri-per-l-istruzione-degli-adulti-un-ritardo-inquietante.flc e la menzogna è svelata. Ora, o Gigi Caramia mente sapendo di mentire e si erge a difensore di lavoratori di cui offende l’intelligenza pensando che abbiano la memoria corta oppure offende la sua intelligenza dimostrando di essere inconsapevole di quanto ha detto e fatto su questo tema la sua organizzazione sindacale. La verità sull’atteggiamento del sindacato su questo argomento noi l’abbiamo svelata da tempo, basta rileggere il nostro post del 17/10/2010 “CPIA: UN FINE CHE NON GIUSTIFICA I MEZZI”, per rendersi conto che la CGIL è in pieno conflitto di interesse tra il difendere i lavoratori del settore dai tagli massacranti e la necessità di auspicare la nascita dei CPIA perché “da essa dipende il futuro della loro proposta di legge sull’Apprendimento permanente, la quale mira a spalancare il settore dell’istruzione degli adulti a una miriade di agenzie formative private (incluse le loro) latrici di un'offerta formativa generica e non professionalizzante”.
In poche parole, a nostro avviso la CGIL, si rivela l’ispiratrice di questo odioso riordino che attraverso un macroscopico “inciucio” con la controparte paga con la pelle dei lavoratori il business della formazione professionale. Per questo vuole il carrozzone del CPIA. Su questo Gigi Caramia getta la maschera quando parla con un certo compiacimento dell’allargamento dell’offerta formativa (proprio verso la formazione professionale) prevista dal regolamento o quando insinua, facendola passare come concezione dei burocrati del MIUR, l’idea che l’istruzione degli adulti possa passare anche attraverso percorsi che non considerino la scuola pubblica necessariamente centrale.
In definitiva, noi ci aspettavamo che la CGIL ci venisse a rassicurare con una piattaforma di lotta ed un insieme di idee riparatorie rispetto allo sconquasso che si viene prospettando dal prossimo anno per le scuole serali e non che venisse a denunciare l’olezzo di una frittata riuscita male dopo aver aiutato a rompere le uova ed essersi lamentata che non si accendevano i fornelli. Infine, abbiamo pure dovuto assistere alla farsa della raccolta delle domande degli intervenuti negli ultimi brevissimi minuti dell’assemblea là dove, ovviamente, è mancato il tempo per le risposte. Che delusione!
Riteniamo con rammarico, anche guardando alla storia del nostro Comitato e alle ragioni che ci hanno condotto a crearlo, che sia difficile poterci fidare di questo tipo di sindacato affidando loro la nostra difesa e la tutela dei nostri diritti!