lunedì 8 dicembre 2008

BARI: ADESIONE DEL COORDINAMENTO ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE

La direzione del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche, dissente "totalmente" dai provvedimenti sino ad ora dichiarati dal Ministro Gelmini, pertanto, aderisce - ed invita ad aderire chiunque sia raggiunto da questo comunicato - allo sciopero generale previsto per il prossimo venerdì 12 dicembre.

domenica 23 novembre 2008

UN GOVERNO DI PARTE: SPRECONE CON I RICCHI E AVARO CON I POVERI.

a cura di Domenico Piperis

Quando scrissi, a conclusione del mio articolo del 9/08, che i colleghi avrebbero dovuto tenersi pronti per reagire ai possibili attacchi alla scuola serale pubblica da parte del governo Berlusconi, fui facile profeta ma, allo stesso tempo, troppo ottimista sulle reali intenzioni del Governo.
Difatti, disincantatamente, ho creduto che l’impaziente smania di far cassa del Governo si dovesse riversare solo sulla scuola serale pubblica, ma…mi sono sbagliato perché il suo obiettivo è ancor più pretenzioso: il Governo intende colpire l’intero settore dell’Istruzione pubblica perché, a suo dire, è quello dove gli sprechi sono così diffusi da essere diventati insostenibili per la finanza pubblica. Il “suo dire” è un’assurdità, che come tale è smentito dalla realtà fattuale: da diversi anni la scuola è un settore che viene finanziato sempre di meno! Esempio ne sono gli stipendi degli operatori che, col passare del tempo, diventano sempre più scarsi!
Stando così i fatti, senza ombra di dubbio il Governo crede che ormai la scuola pubblica non interessi più ad alcuno…Confida in questo alla luce del riuscito “appiattimento” del livello culturale italiano in questi ultimi 14 anni, portato avanti con maniacale insistenza da certi organi di stampa e dalla tv commerciale mediante effetti narcotici sulle menti e sulle coscienze dei cittadini. Il governo è convinto che: la scuola non sia più percepita come una necessità dai cittadini grazie a questa “campagna disinformativa e deresponsabilizzante” che è stata esercitata tacitamente e indirettamente dai giornali e dalla tv, nei quali, prendendo spunto da deprecabili ma circoscritti fatti di bullismo (così alimentando un becero qualunquismo), la scuola è stata bollata come covo di fannulloni e di impreparati professionalmente.

Ed infatti, senza mostrare il benché minimo ripensamento, il governo ha attentato alla scuola pubblica che è da sempre la concretizzazione degli ideali democratici e civili di cui il popolo necessita.

Ma, con loro grande spiacevole sorpresa, gli scioperi del 30/10/08 e del 14 u. s. hanno smentito le loro aspettative poiché c’è stata una massiccia e motivata partecipazione non solo degli operatori scolastici ma anche dei cittadini.
Dopo questi scioperi, le antenne rilevanti gli umori del popolo (…delle libertà e non), forse da un po’ inutilizzate, hanno ripreso a funzionare e se prima il governo dichiarava con insolenza che non si sarebbe fatto condizionare dalla piazza, subito si è smentito affermando precipitosamente che la legge 6 agosto 2008 n. 133 poteva essere rivista (sembrava strano, infatti, che uno come Berlusconi giungesse a non ascoltare la voce del popolo che lo aveva eletto così generosamente). Anche Tremonti, il ministro del rigore economico, è stato costretto a moderare le sue pretese di “risanamento” finanziario. La Gelmini, da parte sua, chiedeva di incontrare i sindacati e chiedeva di sospendere lo sciopero del 14 novembre scorso.

Abbiamo assistito e stiamo assistendo a un bel teatrino.

Il governo di centrodestra è abile e giustifica le sue scelte politiche con la difficile situazione economica interna e internazionale:

1) La crisi finanziaria dei paesi occidentali che ha investito le banche anche del nostro paese (i cui capitali investiti all’estero sono sfumati in operazioni finanziare dubbie) e la conseguente proposta di aiutare quelle in difficoltà trasferendo loro denaro pubblico per garantire i “piccoli risparmiatori”.
2) Il fallimento dell’Alitalia, i cui debiti saranno appianati col denaro pubblico (2,3 miliardi di euri).
3) Le difficoltà finanziarie delle imprese che con Confindustria chiedono di istituire un fondo di garanzia (utilizzando ancora denaro pubblico) a loro sostegno.

Per tamponare la crisi, il governo deve trovare risorse e sceglie la scuola come vittima sacrificale.

In altre parole hanno trovato il modo più semplice per scaricare sulle spalle della comunità i debiti acquisiti: a) dalle banche, per le loro fallimentari operazioni speculative; b) dall’Alitalia, per la sua gestione disastrosa; c) dalle imprese, per l’atavica incapacità di non saper competere nel mercato globale.

Devo dare atto a questo governo di avere messo a nudo una politica che, in verità, era già stata iniziata, e non tanto velatamente, anche dal governo Prodi (non dimentico, restando in tema scolastico, il famigerato art. 1, comma 632 della legge 296/06, legge finanziaria 2007, approvato dall’ultimo governo di centrosinistra).
Questo governo però ha fatto di più, molto di più: ha tentato di inferire il colpo finale, lasciando cadere la maschera populista che lo contraddistingue, bersagliando in modo forte e deciso tutto ciò che la scuola rappresenta in termini di democrazia, partecipazione, emancipazione, progresso, riscatto sociale, integrazione culturale.

Ecco le “soluzioni” trovate dal governo per reperire soldi:
- istituzione degli IDA (leggi riduzione selvaggia degli organici dei corsi serali e CTP e loro utilizzazione nelle scuole del mattino a coprire i posti che si renderanno via via vacanti a causa dei pensionamenti);
- blocco del turn-over;
- reintroduzione del maestro unico;
- riduzione degli organici;
- incremento degli alunni per classe;
- riduzione delle ore curricolari negli IPSIA e ITIS;
- accorpamento di alcune classi di concorso soprattutto negli IPSIA e ITIS;
- riduzione dei finanziamenti alle università e alle scuole;
- abolizione di corsi di laurea marginali (?);
- detrazione dalla busta paga di una quota (obolo) di stipendio per il primo giorno di malattia (questa misura è stata spacciata come un metodo per aumentare la produttività nel pubblico impiego).
E, per ora, mi limito a questo elenco incompleto.

Per far accettare e far passare tali provvedimenti impopolari, il governo Berlusconi astutamente ha pensato di decentrare l’attenzione da essi mettendo in scena una serie di altri provvedimenti che li offuscassero, facendoli passare così in secondo piano. Approfittando del clima favorevole, il governo ha creduto bene di diffondere anche del “sano” autoritarismo per far capire che, ormai, nella scuola “la ricreazione era finita” (parole della Gelmini).
Si spiegano così le proposte (alcune ancora da approvare) anacronistiche, classiste e xenofobe seguenti:

- reintroduzione del voto in condotta;
- reintroduzione degli esami di riparazione;
- l’obbligo delle divise scolastiche nella scuola primaria;
- il 5° anno di orientamento non obbligatorio negli ITIS per l’accesso all’università;
- denuncia per chi occupa le scuole;
- reclutamento degli insegnanti di scuola primaria su base provinciale e non nazionale;
- reclutamento regionale di tutti gli insegnanti;
- le classi ponte per gli extracomunitari.

I cittadini che hanno manifestato il 30 ottobre e il 14 novembre scorsi, hanno dimostrato che la scuola pubblica è un bene prezioso per la società civile, un bene inalienabile. Il governo deve capire che non si gioca con il futuro dei giovani, che non si gioca con le aspettative e i sacrifici di tanti lavoratori che hanno scelto e scelgono di ritornare tra i banchi, che non si gioca con la fiducia riposta dai cittadini nelle istituzioni democratiche. Il governo dovrebbe rappresentare ogni singolo cittadino…e il cittadino sentirsi appieno rappresentato da esso…ma il primo, ora come ora, rappresenta solo se stesso ed i propri interessi, schiacciando e calpestando, ideologicamente e non solo, quelli dei cittadini.

Per tutto questo non cessiamo di vigilare, partecipiamo compatti ad ogni iniziativa a difesa della democrazia e della scuola. Qui la scuola è emblema di democrazia, e come tale va difesa.

(Non chi deve comandare, ma come controllare chi comanda: è questo il problema della democrazia. Karl Popper)

Domenico Piperis,
docente coordinatore di una Scuola Serale e membro della Direzione del Comitato per la difesa e la promozione delle Scuole Serali pubbliche

sabato 18 ottobre 2008

BARI: IL COORDINAMENTO ADERISCE ALLO SCIOPERO NAZIONALE DEL PROSSIMO 30 OTTOBRE

A seguito delle ultime decisioni intraprese dal Ministro della Pubblica Istruzione, il coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche, non condividendo i provvedimenti dichiarati, aderisce allo sciopero nazionale della scuola previsto per il prossimo giovedì 30 ottobre, e preannuncia la partecipazione di una propria delegazione alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma in tale giornata.

venerdì 19 settembre 2008

RASSEGNA STAMPA: DALLA GAZZETTA DI REGGIO

Trovati i fondi necessari al Russell anche le «serali»
la Gazzetta di Reggio — 17 settembre 2008 pagina 24 sezione: PROVINCIA
GUASTALLA. Sono finalmente tranquilli gli iscritti ai corsi serali professionali del Russell a Guastalla: potranno continuare i loro studi, dopo i rischi di sospensione per mancanza di fondi di cui si parlava a fine agosto. Dopo l’allarme lanciato dagli studenti attraverso la Gazzetta, il mantenimento dei corsi si è reso possibile grazie all’impegno di Vincenzo Aiello, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, e soprattutto degli insegnanti interni del Russell. Agli iscritti dello scorso anno è stato comunicato che in questi giorni saranno convocati per organizzare le attività del nuovo anno scolastico: restano da definire i giorni di lezione in base agli impegni di lavoro degli studenti, ma le lezioni inizieranno certamente entro fine mese. (g.m.)

martedì 16 settembre 2008

LETTERA APERTA: SALVIAMO LA SCUOLA SERALE DELL’ISTITUTO “RUSSELL” DI GUASTALLA!

All’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Emilia Romagna,
Al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna,

Bari, 15 settembre 2008

Gentile Assessore,
Gentile Direttore,
Come Comitato nazionale per la Difesa e la Promozione delle Scuole Serali Pubbliche, non possiamo ignorare la vicenda di Guastalla (RE) che in queste ore vede impegnati una sessantina di studenti lavoratori costretti a lottare per difendere il proprio legittimo diritto allo studio contro chi, per discutibili ragioni economiche, minaccia di chiudere i loro corsi serali.
Si tratta di persone, di belle persone, che si sacrificano lavorando e studiando per migliorare innanzitutto la propria personalità. Sono un positivo esempio di buona, onesta e laboriosa società in tanta negatività che ci circonda e che si evidenzia nelle cronache di ogni giorno. Persone che occorrerebbe onorare e premiare attraverso risposte concrete ai loro bisogni di crescita, facilitandone il successo nei loro positivi intenti con ogni mezzo e ad ogni costo.
Si assiste, invece, all’ennesimo sfregio di civiltà : si vuole chiudere la loro scuola serale e la loro stupenda esperienza “per mancanza di fondi”.
La cosa che più fa rabbia è che tutto questo non capita nella più arretrata e squattrinata Regione del profondo Sud d’Italia ma nella civile e ricca Emilia Romagna.
Come se in una famiglia perbene e ricca, alle prime difficoltà economiche, per risparmiare, non si rinunciasse al bene di lusso o alla ricca vacanza, ecc., ma si decidesse di ritirare i figli dalla scuola rinunciando così ad ogni seria possibilità di riscatto e ripresa futura.
Mi chiedo, ci chiediamo e Vi chiediamo se sia possibile che in Emilia Romagna, tra i tanti sprechi che certamente si fanno, non si trovino le risorse per pagare pochissime unità pur di mantenere in piedi “a tutti i costi” una Scuola, sicuro baluardo del bene, del meglio, del positivo, dell’essere.
Questa vicenda, che per noi ha dell’incredibile, ci induce per esempio, a pensare:
Ma come! Per gli stadi, ogni domenica, si sprecano ingenti risorse fra mezzi e uomini per tenere sotto controllo la massa di facinorosi, dementi, inconcludenti e ignoranti, inclini solo ad abbandonarsi all’orgia devastatrice per scaricare contro i beni pubblici le frustrazioni, le tensioni e le angosce di una vita vissuta senza interessi e progetti seri. Eppure, non chiudiamo gli stadi! Mentre, di fronte a sessanta persone che chiedono di poter istruirsi, che progettano con ciò di migliorare se stessi, la propria vita e quindi la Società, che sono disposti a fare enormi sacrifici lavorando e rinunciando al loro tempo libero, che rappresentano proprio il giusto contrappeso sociale ai “frequentatori degli stadi”; la risposta che danno le Istituzioni è: “Per mancanza di risorse, vi chiudiamo la scuola!”.
Tutto ciò non è accettabile! Per la Scuola occorrono risposte di grande responsabilità istituzionale, di slanci, necessari per guardare lontano, scongiurare l'imbarbarimento sociale, essere davvero competitivi sul piano globale.
La Scuola è forse il più importante laboratorio dove si costruisce l’essere e quindi il futuro, e, fa così bene alla Società, che non la si può assoggettare a becere logiche di mera ragioneria contabile.
Noi offriamo, per ora, la nostra solidarietà ed il nostro appoggio ai coraggiosi studenti del corso serale dell’Istituto “Russell” di Guastalla che, con intelligenza e determinazione, hanno deciso di lottare, per ciò che gli è dovuto, per il loro diritto allo studio.
A Lor Signori e a tutti i responsabili istituzionali, che a vario titolo nei vari enti, sono coinvolti nel processo decisionale che intende portare alla chiusura questo corso serale, chiediamo, col giusto ripensamento, di accogliere le istanze di questi loro concittadini di Serie A, che con serenità ed in modo civile attendono la campanella anche per questo nuovo anno scolastico.
Coraggio, sono loro le Vostre RISORSE, loro hanno deciso di INVESTIRE nella Scuola, fatelo anche Voi!


prof. Nazzareno Corigliano
Presidente del Comitato nazionale per la difesa
e la promozione delle Scuole Serali pubbliche
c/o ITIS “Marconi – p.za Poerio, 2 – Bari
http://difendiamolescuoleserali.blogspot.com

mercoledì 3 settembre 2008

RASSEGNA STAMPA: SULLA GAZZETTA DI REGGIO UN ARTICOLO SULLA CHIUSURA DELLE SERALI A GUASTALLA

A Guastalla (RE) un gruppo di studenti e docenti del corso serale dell'Istituto superiore "Russel" si mobilitano affinchè vengano riconfermate in organico le classi che secondo il piano della sovrintendenza scolastica regionale dovrebbero essere soppresse, a partire da questo nuovo anno scolastico.
Quì di seguito riportiamo integralmente l'articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio lunedì 1 settembre 2008.
GUASTALLA. Potrebbero cessare quest'anno, per mancanza di risorse, i corsi serali organizzati presso l'istituto Russell di Guastalla. Dopo le recenti polemiche che hanno interessato alcune classi del convitto Corso di Correggio, ora gli studenti lavoratori del polo scolastico guastallese sono decisamente preoccupati per il futuro dei loro studi.
Al momento la questione riguarda oltre 60 alunni, 38 iscritti al terzo anno e 25 al quarto, in classi articolate tra indirizzo aziendale e dei servizi sociali (esiste anche una terza Itis, composta da una decina di persone).
«A quanto si sa - spiega Sante Benetti, 36 anni, della Bassa mantovana e guastallese di origine - l'ufficio scolastico provinciale sta seriamente pensando di interrompere la nostra esperienza di scuola serale perché mancherebbero le risorse necessarie per mandarla avanti».
Se queste prime notizie dovessero essere confermate, ciò comporterebbe l'interruzione di un percorso iniziato tre anni fa, anche con il sostegno dell'amministrazione comunale, quando era preside Valerio Messori): già due quinte hanno affrontato l'esame di Stato, portando oltre quaranta studenti lavoratori (provenienti dalla Bassa reggiana e mantovana) ad ottenere il diploma di maturità.
«Noi già lavoriamo e paghiamo abbondantemente le tasse - continua Benetti, che ha frequentato la terza lo scorso anno - eppure ci dicono che non ci sono i soldi per farci continuare a studiare, non per finanziare qualche strano corso più o meno utile. Sospendere le nostre lezioni significherebbe negarci un diritto e vanificare il nostro impegno».
Il discorso vale soprattutto per coloro che lo scorso anno frequentavano la terza: queste persone hanno ottenuto il diploma di qualifica e, spesso, hanno addirittura svolto durante questa estate il tirocinio legato alla quarta.
«Quando abbiamo scelto di iscriverci alla scuola serale abbiamo fatto progetti, mettendo in campo i nostri sforzi e vorremmo arrivare fino in fondo. Se togliessero i corsi di Guastalla e volessimo continuare, dovremmo studiare in una sede certamente pi— lontana e pi— scomoda per persone che lavorano» spiegano con convinzione Salvatore Sicilia, Serena Rofani, Laura Minelli, Glenda Pazzi e Gessica Menon, anche loro studenti della teorica quarta.
Ora gli alunni del serale si rivolgono direttamente a Vincenzo Aiello, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale: a lui chiedono di risolvere il problema delle risorse («Anche noi lo siamo - dicono - I nostri diritti non possono cedere al primato dei soldi»), perché sia premiato l'impegno di chi ha accettato di rimettersi in gioco, investendo nella propria formazione culturale e professionale.
Gabriele Maestri

martedì 19 agosto 2008

EMILIA ROMAGNA: PROVE TECNICHE PER LA CHIUSURA DELLE SCUOLE SERALI A GUSTALLA (RE)

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione giunta da un gruppo di studenti e docenti che spontaneamente si sono organizzati per impedire e arginare il disastroso provvedimento per la lenta e silenziosa chiusura dei corsi serali nell'Istituto superiore "Bertrand Russell" di Guastalla in provincia di Reggio Emilia.
"Salve, siamo un guppo di studenti lavoratori che hanno frequentato con grandi sacrifici la terza serale presso l'Istituto superiore statale "Russell" di Guastalla (RE). Per l'anno scolastico 2008/2009 era prevista la classe quarta e l'attivazione di altri corsi serali data l'affluenza numerosa. Nonostante il numero abbondante di iscritti oggi ci è giunta la notizia che il provveditorato degli studi ha deciso, per l'anno scolastico 2008/2009 di abolire tutti i corsi serali per mancanza di fondi. Sul
sito della Pubblica Istruzione abbiamo trovato questo trafiletto molto d'effetto: "Per sostenere il diritto allo studio vi sono interventi finanziari o altre misure di sostegno messe in atto sia a livello nazionale (Ministero) che territoriale (Regioni ed Enti locali)." Se è vero che vi sono interventi finanziari, consapevoli che nel 2008, per essere assunti occorre essere diplomati e/o laureati, e dato che paghiamo le tasse vorremmo che non ci venisse negato il diritto allo studio...
Cordialità.
studenti e professori dei corsi serali dell'ist. Russell di Guastalla (RE)"

giovedì 14 agosto 2008

LAVORO: IMPRESE A CACCIA DI DIPLOMATI E LAUREATI

Nel 2008 per essere assunti, in un caso su due occorre essere laureati o diplomati.
Secondo l'indagine Excelsior avviata da Unioncamere e Ministero del lavoro, la quota di assunzioni destinate a quanti hanno completato un ciclo di studi secondari superiori o universitari è salita al 51,1%, superando per la prima volta in 10 anni la metà degli occupati. E' in assoluto la quota più alta mai rilevata.
Secondo i risultati dell'indagine, che saranno al centro di un convegno in programma a Roma il 15 e 16 settembre, sono oltre 423 mila le assunzioni previste, nel corso dell'anno, dalle imprese per diplomati e laureati.
Per quanto riguarda i diplomi, i piu' gettonati si confermano quelli dell'indirizzo amministrativo e commerciale (111.900 assunzioni), seguito dall'indirizzo meccanico (33.840) che, rispetto allo scorso anno, ha superato l'indirizzo turistico-alberghiero (21.620). Oltre 15mila, infine, le richieste dell'indirizzo elettrotecnico.
L'indirizzo economico mantiene il primato delle richieste delle imprese: sono 26.110 i laureati con questa specializzazione che il sistema produttivo intende assumere entro l'anno. Seguono l'indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione (10.500), di ingegneria industriale (9.220) e il sanitario e paramedico (7.290). In quinta posizione si piazzano le lauree con indirizzo insegnamento e formazione (5.840); a ruota segue l'indirizzo chimico-farmaceutico, con 4.900 richieste. Resta, invece, notevole il gap nord-sud.
A partire da questi dati, e soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, occorre investire e rafforzare il sistema dell'educazione degli adulti e delle scuole serali, anziché polverizzarlo, puntando soprattutto sulla qualità educativa e formativa.
scarica e leggi tutto il rapporto

sabato 19 luglio 2008

BARI: INVIATE 1960 FIRME ALLE ISTITUZIONI DESTINATARIE DELL'APPELLO

Martedì 15 luglio u.s. la segreteria del coordinamento ha inviato, al Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ed al Presidente della VII Commissione Cultura presso la Camera dei Deputati, Valentina Aprea, ben 1960 firme di adesione all'appello per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche.

lunedì 16 giugno 2008

I "governi" passano ma i problemi restano. Il Ministro Mariastella Gelmini sarà l’eccezione che confermerà la regola?

È trascorso un anno da quando il nostro Comitato avviò una campagna di denuncia-informazione contro il tentativo, dell’allora governo di centro-sinistra, di azzerare CTP e Scuole Serali e rimpiazzarli con un organismo provinciale (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) più valido, secondo loro, nel centrare gli obiettivi posti in essere dalla Conferenza di Lisbona del Marzo 2000.
Non ci volle molto per capire che la manovra era, invece, un intervento politico avente come unico scopo quello di far risparmiare allo Stato sulla spesa dell’istruzione, mediante l’intervento in un settore come l’EDA che è: 1) sconosciuto alla maggioranza della popolazione che per questo non si sarebbe affatto allarmata, 2) con un organico docente esiguo e instabile e perciò, almeno in apparenza, incapace di creare seri ostacoli all’iter della legge.
I fatti, invece, sono andati diversamente e la proposta di portare l’EDA al suo lento ma inesorabile declino è stata almeno frenata (per ora) grazie alla nostra azione di denuncia e a quella dei numerosi colleghi che in tutta Italia si sono impegnati per ostacolare la “riforma”.
I documenti pubblicati in questo blog permettono di ripercorrere le tappe di quest’azione e di valutare gli obiettivi che essa si proponeva (e si propone) di raggiungere.
In questa operazione di denuncia sociale per la salvaguardia dell’istruzione, uno dei diritti dell’uomo, abbiamo più volte affermato che i corsi serali e i CTP non possono essere traghettati verso scenari organizzativi innovativi tout court senza aver prima avviato un serio dibattito sulle reali, urgenti ed indispensabili esigenze del settore (e che l’esperienza sul campo ha permesso di focalizzare). Le improvvise innovazioni, invece di attivare processi più efficaci ed efficienti, rischierebbero solo di cancellare quanto di positivo l’EDA ha conseguito fino ad oggi.
Ma è un dato di fatto che proprio i rappresentanti delle istituzioni, della passata legislatura, più impegnati sul fronte scolastico hanno rinunciato ad interloquire su ciò. Facendo salvo l’ex Presidente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati (on. Pietro Folena), nessuno degli interlocutori istituzionali a suo tempo in carica, come l’on. Giuseppe Fioroni (Ministro della Pubblica Istruzione dal 18 luglio 2006 al 7 maggio 2008) o l’on. Mariangela Bastico (Viceministro della Pubblica Istruzione), ha cercato almeno di capire le ragioni di questa protesta.
…Fortuna che la scuola “era” uno degli obiettivi programmatici più importanti della coalizione di centro sinistra della scorsa legislatura…se non lo fosse stato chissà a che cosa saremmo andati incontro!!!!!
Che le cose non siano andate come i politici avevano promesso è sotto gli occhi di tutti gli operatori della scuola; ma nessuno si sarebbe mai aspettato di dover intraprendere un’azione per difendere e sostenere l’EDA, quando ormai il diritto all’educazione permanente è stato riconosciuto come uno di quelli di cui l’uomo non può mancare.
Inoltre l’on. Fioroni non è riuscito a portare gli stipendi degli insegnanti a livelli più dignitosi…ma questi crede che, mostrando pubblicamente rammarico per questo fallimento, possa esonerarsi da giustificazioni in merito? È chiaro: gli insegnanti hanno giudicato del tutto negativo il suo operato; egli dovrebbe innanzitutto chiarire il perché di questa e di tante altre scelte impopolari del suo dicastero, tra cui i seguenti esempi eclatanti: la tentata e poi fallita abolizione delle graduatorie permanenti (trasformate in graduatorie ad esaurimento), la non immissione in ruolo di tanti precari nel prossimo anno scolastico (non è stato firmato il relativo decreto), l’omissione della specificità dei corsi serali nel recente decreto sul recupero debiti formativi.
Fioroni per voltare questa brutta pagina, si fa per dire, ha preferito impegnarsi in Commissioni parlamentari (IV Commissione Difesa) per nulla concernenti i problemi della scuola: egli ha preferito farsi dimenticare.
Intanto resta irrisolto il problema del potenziamento dell’EDA; si spera fortemente in un positivo intervento del governo in questo settore.
I nostri rappresentanti politici devono sapere che Ctp e Scuole Serali sono “vitali” e che la loro offerta formativa è più che mai attuale.
Esattamente due mesi fa il nostro Istituto ha avviato un progetto in rete (CTP e scuole serali) che, non a caso, abbiamo voluto intitolare “Risorsa scuola”. Esso è rivolto ad adulti del territorio privi di un diploma di scuola secondaria di 2° grado. “ Risorsa scuola” permette di conseguire un attestato con il quale gli adulti possono iscriversi al secondo anno di una qualsiasi scuola serale per il conseguimento del diploma. Si è riscontrato un forte entusiasmo negli adulti che stanno frequentando i corsi, i quali hanno giudicato “ottima” la qualità degli insegnamenti impartiti; insomma la ricaduta positiva che il progetto sta avendo sul loro modo di essere nella società (per fare un esempio minimo, tutti hanno imparato ad utilizzare internet e la posta elettronica) ci sorprende; vale la pena riportare la frase che è stata ripetuta più spesso dai corsisti: “ se avessimo conosciuto prima la “realtà” della scuola serale, avremmo ripreso gli studi molto tempo prima”.
Il punto dolente è questo: l’offerta formativa delle scuole serali è sconosciuta alla maggioranza della popolazione adulta che continua ad avere un’idea distorta della scuola serale. Molti credono che la scuola serale sia la semplice riproposizione delle scuole del mattino in cui la maggior parte del lavoro didattico deve essere svolto a casa. Sbagliano. Si ignora che nella scuola serale le diverse problematiche lavorative e/o familiari occupano un posto rilevante, e infatti l’offerta formativa viene progettata sulla base di queste problematiche affinché sia possibile per tutti raggiungere il successo scolastico (che per un adulto non può essere ancora rinviato).
Dunque “scuola serale” è sinonimo di “flessibilità”, ma anche di “competenza”. Lo studente è al centro della azione didattica e motivato costantemente nel raggiungimento degli obiettivi didattici programmati sia con un’attività di tutoraggio attento alle problematiche interne ed esterne, sia con l’ausilio di iniziative di sostegno allo studio permanenti.
In estrema sintesi è emersa la peculiarità dei corsi serali: essi devono essere considerati come “strumenti insostituibili” per lo sviluppo dell’educazione in età adulta.
Attenzione: le scuole serali non sono “ i diplomifici” che i sindacati vogliono far credere! Questa è una “sciocca etichetta” usata per screditarne l’immagine, che, tuttavia, offende sia i docenti che vi lavorano che gli stessi lavoratori-studenti che con stoica abnegazione riprendono gli studi abbandonati da molto tempo.
Le scuole serali hanno bisogno di maggiore visibilità sociale! Esse necessitano di acquisire una equilibrata autonomia dalle scuole del mattino, questo per la loro evidente specificità, tuttavia senza stravolgerne l’assetto e soprattutto la loro presenza capillare nel territorio perché solo questo può garantire una risposta concreta ai bisogni inalienabili del cittadino più in difficoltà.
Cosa chiediamo, allora, all’attuale Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca?
Chiediamo di rilanciare le scuole serali, di renderle note alla popolazione adulta o in difficoltà, e infine di restituire ad esse quella dignità che il famigerato art. 1, comma 632 della legge 296/06 (legge finanziaria 2007) stava massacrando.
Ai colleghi impegnati in questa perenne e concitata “azione di lotta”, chiedo di non desistere e di tenersi pronti per intervenire qualora l’eccezione auspicata nel titolo tardi a manifestarsi o non si manifesti affatto.
Domenico Piperis

lunedì 12 maggio 2008

MILANO: UNA SPERANZA PER LE CIVICHE PARITARIE SERALI

Il coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali, ritiene ormai urgente e necessario informare a mezzo internet, per ora, i cittadini non solo di Milano, ma di tutto il territorio nazionale, su quanto sta accadendo nel Comune Milano circa il futuro delle Scuole Civiche Serali Paritarie.
Pertanto, si riporta integralmente il testo dell'ultimo documento già sottoscritto da centinaia di allievi, ex allievi, studenti e docenti delle Scuole Civiche Serali Paritarie, ma anche da liberi cittadini mobilitati in queste ore per difendere una conquista civile, prima ancora che sociale.
E' possibile sottoscrivere la petizione anche on line tramite il seguente sito: www.civichescuole.it
"I timori sul futuro delle scuole civiche paritarie serali rimangono, ma si apre una speranza. Infatti le iscrizioni sono state finalmente aperte martedì 6 maggio, ma ci sarà tempo solo fino al 31 maggio: 25 giorni per raccogliere le iscrizioni che fino all'anno scorso erano aperte da giugno a settembre, sono insufficienti. Soprattutto perché la cittadinanza non è informata di questo anticipo, né conosce tanto meno la stessa esistenza delle scuole. Rimane il vincolo del numero chiuso.
Senza le affissioni dei manifesti delle scuole, senza volantini sui corsi perché il Comune non li ha ristampati, sono gli studenti che si sono fatti carico della promozione di questo servizio.
E' difficile capire perché, anticipate le iscrizioni, non se ne informa la città, si sostiene che nelle classi prime ci sono pochi iscritti (senza di esse il corso va ad esaurimento) e poi si escludono quelli che si vorrebbero iscrivere nelle sezioni B, chiudendole!
La speranza viene dai consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione che si sono dimostrati sensibili al problema e ne discuteranno al consiglio di lunedì 12 maggio proponendo che:
1 la data delle iscrizioni sia spostata al 31 luglio, chiedendo apposita deroga all'Ufficio Scolastico;
2 contemporaneamente, la campagna d'informazione sui corsi utilizzi tutti i mezzi, con la medesima temporalità;
3 sia rimosso il numero chiuso delle classi e delle iscrizioni affinché nessuno studente resti escluso;
4 in ogni caso l'anno prossimo si vada comunque all'apertura delle classi prime e seconde, con la razionalizzazione e il relativo accorpamento delle classi utile ad ottemperare ai rilievi dell'Ufficio Scolastico.


Per sostenere la proposta dei consiglieri comunali è stato indetto un presidio per lunedì 12 maggio alle 17,00 in P.zza Scala.

Con l'approvazione di questi punti, i giovani che vogliono studiare avranno un posto dove poterlo fare e ad un costo ridotto. Bullismo e atti di violenza inaccettabili, come è noto, nascono da assenza di motivazioni socialmente condivise, quando invece le motivazioni ci sono e sono valori positivi, andrebbero accolte e coltivate.
La sicurezza dei cittadini parte proprio da queste scelte.
I consiglieri hanno compreso la funzione culturale e sociale delle scuole serali: se la proposta passerà, avranno vinto i cittadini che, sottoscrivendo la petizione a difesa delle scuole, hanno già affermato di volerle sostenere e sviluppare.
Milano, 10 maggio 2008
Il delegato RSU del Comune di Milano
Giorgio Bonera

Sottoscrizione petizione on-line: www.civichescuole.it

venerdì 9 maggio 2008

MILANO: LE CIVICHE SCUOLE PARITARIE RISCHIANO DI CHIUDERE

Apprendiamo con rammarico della decisione presa da parte del Comune di Milano in merito alla chiusura della rete delle Scuole Civiche Serali Paritarie di Milano.
Ci spiace dirlo, ma tale scelta è a nostro avviso incivile, indecorosa e indegna soprattutto se viene attuata da una Amministrazione Civica che per razionalizzare le proprie spese in bilancio potrebbe fare davvero delle scelte diverse, magari partendo proprio dalla vendita a privati dello stadio comunale di S. Siro. Ma senza entrare nel merito della scelta, riteniamo che una Amministrazione dello Stato che considera le scuole serali come dei "rami secchi" si commenta da sola!
Pertanto sosteniamo con vigore le iniziative di lotta non-violenta avviate in questi giorni da allievi, docenti e cittadini di Milano per respingere il tentativo di chiusura della rete delle Scuole Civiche Serali Paritarie di Milano.
Riteniamo che un sistema educativo radicato e affermato storicamente sul territorio, da sessanta anni importante riferimento e occasione di riscatto civile e sociale per migliaia di donne e uomini di Milano, non può e non deve essere "ridotto all'osso", ma semmai difeso, promosso, potenziato.
Apprezziamo gli sforzi, l'impegno e la determinazione con cui tanti cittadini hanno reagito e stanno reagendo per scongiurare una scelta deleteria, scellerata, rispetto a tutto e a tutti (Istituzioni incluse).
Ci rivolgiamo a quanti si sono fino ad ora mobilitati citando il grande Gandhi: "Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo". Continuate, tenete duro e non mollate!

sabato 19 aprile 2008

BARI: NOI NON MOLLIAMO!

L'attività del Coordinamento è più che mai viva ed attenta verso quanto accade su tutto il territorio nazionale, ricco di straordinarie potenzialità e sensibilità verso la Scuola Serale Pubblica. Ne è testimonianza recentissima l'impegno e la strepitosa mobilitazione di studenti e docenti del corso serale dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale "Vittorio Veneto" di Pontinia presso Latina, da cui sono giunte 160 adesioni all'appello, preziosissime per le imminenti iniziative.
Davvero GRAZIE agli amici di Latina, andiamo avanti così.... noi non molliamo!

martedì 8 aprile 2008

BARI: AVVIATA LA CAMPAGNA DI SOSTEGNO ECONOMICO DEL COORDINAMENTO PER LA DIFESA E LA PROMOZIONE DELLE SCUOLE SERALI PUBBLICHE

Da oggi è possibile donare un proprio contributo o fare una donazione al Coordinamento per la difesa e la promozione delle scuole serali, anche attraverso internet.
Le transazioni avvengono con estrema semplicità tramite il sistema di pagamento PayPal, un sistema affidabile e sicuro che consente a chiunque disponga di un indirizzo email di inviare e ricevere pagamenti online utilizzando la carta di credito (classica o prepagata come POSTEPAY), da qualsiasi parte del pianeta terra.
Per versare un proprio contributo libero o iscriversi al Coordinamento versando la quota di iscrizione annuale pari a € 20.00, è sufficiente cliccare sul bottone donazioni disposto sul menù laterale a sinistra, creare un proprio account sul sito PayPal.com seguendo la procedura indicata, e versare la somma di denaro prescelta.
Il sostegno economico è importante quanto il sostegno alle iniziative in corso, a partire dalla sottoscrizione dell'appello.

Giuseppe Simone
responsabile dell'attività on line

sabato 15 marzo 2008

martedì 11 marzo 2008

BARI: SABATO 15 MARZO SI RIUNISCE LA DIREZIONE DEL COORDINAMENTO

Sabato 15 marzo a partire dalle ore 16,00 si riunirà presso il laboratorio EDAlab dell'ITIS "Marconi" di Bari la direzione del coordinamento per la difesa e la promozione delle scuole serali.
I lavori del direttivo, che tra l'altro così come è stato stabilito e deliberato dagli organi dirigenti sono aperti a tutti i soci fondatori del coordinamento, verteranno sul bilancio trimestrale, sul rilancio dell'appello in corso e sulla programmazione di nuove iniziative.

venerdì 7 marzo 2008

BARI: COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA
La direzione del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche valuta positivamente l'esito della I conferenza sulle scuole serali tenutasi a Bari presso l'ITIS "Marconi", lo scorso 4 marzo.
La direzione del coordinamento, ancora una volta, conferma e sottolinea l'importanza di organizzare iniziative analoghe a tutti i livelli (nazionale, regionale, provinciale, distrettuale),
affinché si apra davvero un dibattito serio e sereno sul futuro delle scuole serali pubbliche e sulla educazione degli adulti.
La direzione del coordinamento saluta favorevolmente gli interventi preziosi e puntuali dell'assessore al Diritto allo Studio della Regione Puglia, Domenico Lomelo, dell'assessore alla Cultura della Provincia di Bari, Fabio Losito, dell'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Pasquale Martino, nonché del prof. Lino Valerio rappresentante delle scuole serali in rete della Regione Lazio.
A fronte della Strategia di Lisbona, la direzione del coordinamento auspica un maggiore rafforzamento del confronto e del dialogo con tutte le Istituzioni coinvolte nel processo decisionale per la riorganizzazione dei percorsi formativi dell'educazione degli adulti, nonché con tutte le parti interessate dai processi di riordino dei predetti percorsi.
Il primo obiettivo deve essere quello di una sicura e tempestiva calendarizzazione di incontri istituzionali a tutti i livelli per discutere e promuovere proposte concrete sulla riforma delle scuole serali pubbliche, come valida alternativa alla impraticabilità della organizzazione dei centri provinciali per l'educazione degli adulti (CPIA), vera e propria sciagura per tutte le persone adulte che decidessero di ritornare a studiare, e, per tutta la Scuola italiana.
Tutto ciò premesso, anche per evitare che i positivi annunci e le buone intenzioni siano presto riassorbiti ed inghiottiti dalla precarietà dell'esistente, la direzione del coordinamento a partire dalle prossime settimane promuoverà e proporrà a tutte le Istituzioni su scala nazionale e territoriale, incontri ed iniziative finalizzati ad un maggiore impegno nella valorizzazione e potenziamento delle scuole serali pubbliche.
la direzione del coordinamento

giovedì 6 marzo 2008

BARI: CONCLUSI I LAVORI DELLA I CONFERENZA PER LA DIFESA E LA PROMOZIONE DELLE SCUOLE SERALI

Si sono conclusi i lavori della I conferenza per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche, tenutasi a Bari nell'aula magna dell'Itis "Marconi". La conferenza si è svolta con passione e partecipazione dei relatori che, con le loro ragioni, hanno entusiasmato tutti gli intervenuti. Inoltre, la testimonianza e l'intervento di alcuni ex allievi delle scuole serali, ha suscitato una particolare emozione fra il pubblico presente.
Prossimamente saranno disponibili in questo sito i file audio della conferenza, brevi filmati e l'album fotografico.

venerdì 22 febbraio 2008

BARI: 4 MARZO 2008 - I CONFERENZA PER LA DIFESA E LA PROMOZIONE DELLE SCUOLE SERALI PUBBLICHE

“SCUOLA SERALE: QUALE FUTURO?”

I conferenza per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche
martedì 4 marzo 2008 a partire dalle ore 9,30
Bari, aula magna dell’ITIS “Guglielmo Marconi”, piazza Carlo Poerio, 2
Ciclo di conferenze e workshop organizzati dal coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche
Cosa si potrà fare nell’ambito del quadro di riordino delle scuole serali per affrontare la sfida per studenti adulti e lavoratori di nuova generazione, affinché la Puglia e l’Europa diventino, come individua la strategia di Lisbona, «l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo»?

Saluti e introduzione ai lavori ore 9,30
Michele Roberti, dirigente scolastico dell’ITIS “Marconi” di Bari

Relazione sullo stato dell’arte
Nazzareno Corigliano, presidente del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche

Sono previsti gli interventi di:
- Domenico Lomelo, Assessore al Diritto allo Studio, Pubblica Istruzione, Università della Regione Puglia
- Marco Barbieri, Assessore al Lavoro, cooperazione e formazione professionale della Regione Puglia
- Elena Gentile, Assessore alla Solidarietà, politiche sociali e flussi migratori della Regione Puglia
- Fabio Losito, Assessore alla Cultura della Provincia di Bari
- Lucrezia Stellacci, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia
- Pasquale Martino, Assessore alla Pubblica istruzione, Politiche giovanili, Politiche per l'infanzia, Accoglienza, Pace del Comune di Bari
- Susi Mazzei, Assessore alle Politiche sociali, Solidarietà, Salute, Servizi alla persona, Famiglia del Comune di Bari
- Antonio Bisceglie, presidente III commissione consiliare permanente del Comune di Bari
- Antonello Natalicchio, responsabile Scuola ANCI Puglia

Conclusioni e apertura del dibattito ore 12,30
Lino Valerio, coordinatore della rete scuole serali del Lazio

modera e coordina i lavori
Domenico Piperis, direzione del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche

I lavori si svolgeranno con puntualità ed a numero chiuso. E’ prevista la registrazione audio video della conferenza.
Per la partecipazione occorre comunicare la propria adesione alla segreteria organizzativa.
Coordinate della segreteria organizzativa:
e mail: marconisirioserale@yahoo.it
tel. 3471761348 (Giuseppe Simone)

domenica 17 febbraio 2008

NUORO: LE SCUOLE SERALI DELLA PROVINCIA SI ORGANIZZANO IN RETE E PROMUOVONO UN APPELLO COMUNE

Anche in Sardegna le scuole serali si organizzano in rete.
Gli Istituti superiori della provincia di Nuoro nei quali sono attivi i corsi serali SIRIO - ITC CHIRONI NUORO, ITA NUORO, ITC SATTA NUORO, ITC MACOMER, ITCG SINISCOLA, ITC TORTOLI’, ITC ORROLI, IPSIA TORTOLI, ITCG GAVOI, ITG LANUSEI, ITCG ISILI, IPACLE BOSA - esprimono sostegno alla iniziativa del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali, e con determinazione si mobilitano iniziando da subito a diffondere e sottoscrivere un appello riportato sul sito della Gilda Insegnanti Nuoro.

domenica 10 febbraio 2008

BARI: COMUNICATO STAMPA

Finalmente si avvia un confronto serio sulle scuole serali pubbliche!
Salutiamo favorevolmente le iniziatiive intraprese nella regione Piemonte, dalla Rete Scuole Serali coordinata da Rocco Rolli, membro del direttivo del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche.
Il dibattito apertosi a livello regionale fra la Rete delle Scuole Serali del Piemonte, la rete dei C.T.P. e le Istituzioni, evidenzia l'importanza del confronto sulla praticabilità delle proposte formulate dal coordinamento per la difesa e la promozione delle scuole serali pubbliche già nell'estate del 2007, e consegnate al presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Ritenendo indispensabile e necessaria ogni forma di dialogo e di confronto, auspichiamo che si proceda in tal senso, organizzando e avviando in ogni regione d'Italia dibattiti e tavoli di confronto fra le Istitituzioni e le parti interessate.

La direzione nazionale
coordinamento per la difesa
e la promozione delle scuole
serali pubbliche

domenica 13 gennaio 2008

ABBIAMO SCRITTO AI NOSTRI PARLAMENTARI!


In data odierna abbiamo inviato una e-mail a tutti gli Onorevoli Deputati e Senatori della Repubblica allo scopo di manifestare le nostre opinioni, direttamente, a chi ha il compito istituzionale di legiferare e proporre soluzioni ai problemi del Paese, scuola compresa.

Pubblichiamo, di seguito, il testo completo del documento inviato:

Lettera aperta agli Onorevoli Deputati e Senatori della Repubblica

LE SCUOLE SERALI NON DEVONO ESSERE RIDOTTE!

Con la presente, intendiamo manifestare a Voi, in quanto rappresentanti del Popolo Italiano e titolari della funzione legislativa, le nostre forti preoccupazioni su quanto si va delineando in materia di riorganizzazione delle scuole serali pubbliche e, più in generale, dell’istruzione degli adulti.

La prossima nascita dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), prevista dalla Legge 296/06, art. 1, comma 632, e, soprattutto, le modalità con cui tali CPIA si vogliono istituire, così come dettato nel Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione del 25/10/2007, rischiano di provocare un irreversibile processo di depauperamento del ricco, prezioso, efficace, insostituibile patrimonio formativo posseduto e reso disponibile dalle scuole serali pubbliche innescando, altresì, la progressiva e impietosa cessazione di una realtà positiva che è oggi valida opportunità per moltissimi cittadini.

Richiamiamo la Vostra cortese attenzione sul fatto che qualora tale manovra si portasse a compimento, nel modo inconsistente e fumoso con cui finora è stato presentato, l’intero settore scolastico riguardante la formazione degli adulti verrebbe gettato nel caos più assoluto.

Il nuovo modello organizzativo, che finora emerge dagli atti, non prevede nemmeno una delle proposte, che noi pensiamo, veramente efficaci per migliorare il sistema d’istruzione degli adulti. In esso intravediamo invece il pericolo di un forte abbassamento degli standard qualitativi tendendo a ridurre ciò che resterà delle scuole serali, cioè prima del loro definitivo dissolvimento, a meri “diplomifici pubblici” capaci solo di rilasciare titoli formali e privi di contenuti seriamente qualificanti.

Il primo forte attacco alla qualità dei corsi serali potrebbe verificarsi a breve qualora, proprio a causa dell’allarme suscitato in merito alla conseguente minaccia di perdita della propria sede di lavoro (per il trasferimento dell’organico all’ambito provinciale), moltissimi docenti, che da tempo hanno riconosciuto come in una società globalizzata sia centrale la risorsa umana con la sua capacità di ascolto e di apprendimento e che hanno, allo stesso tempo, raccolto la sfida di offrire al cittadino-studente-lavoratore conoscenze capaci di poterli orientare in con­testi produttivi e comunicativi sempre più in continuo cambiamento, fuggissero in massa dalle scuole serali chiedendo il trasferimento ai corsi diurni (realistico contributo al caos di cui sopra).

Soprattutto vogliamo che la scuola serale pubblica continui a rilasciare titoli di studio concreti e pienamente validi perché ricchi di contenuti formativi. La quasi totalità dei nostri alunni (non a caso tra i primi firmatari dell’appello in difesa delle scuole serali pubbliche) non sono interessati a ricevere in “regalo” un diploma, ma ci chiedono invece una riqualificazione attenta e ricca di contenuti, consapevoli del fatto che solo questo li possa rendere pienamente competitivi sul mercato del lavoro.

L’obiettivo di questa lettera è quello di rivolgere un accorato appello alle Vostre coscienze affinché si apra un serio dibattito, sul dramma che stiamo vivendo, che favorisca scelte giuste, consapevoli, nell’interesse di tutti i cittadini e, in particolare, di quelli più deboli.

QUESTO DOCUMENTO VIENE APPROVATO E INVIATO DA:

prof. Nazzareno Corigliano

Presidente del Comitato per la difesa

e la promozione delle Scuole Serali pubbliche

c/o ITIS “Marconi – p.za Poerio, 2 – Bari

http://difendiamolescuoleserali.blogspot.com

con gli oltre 2000 firmatari dell’appello per la difesa e la promozione della, e delle scuole serali pubbliche;

SI ASSOCIANO, ADERENDO ALL’INIZIATIVA:

i Corsi Serali delle Scuole Superiori Statali di Bari e Provincia;

il prof. Rocco Rolli e la rete dei Corsi Serali delle Scuole Superiori Statali di Torino;

il prof. Toni Virdia e la rete RISCAT Scuole Superiori Statali per adulti della Toscana;

il prof. Lino Valerio e la rete AREA Scuole Superiori Statali per adulti del Lazio;

il prof. Gaetano Raffa e Corso Serale ITIS “Cannizzaro” – Catania;

la prof.ssa Maria Tattoli e Corso Serale IISS “A. Righi” – Cerignola (FG);

ecc.