domenica 28 febbraio 2010

DELLA SCUOLA IL SENTIMENTO

E' il sentimento il fil rouge di questo scritto, il sentimento che riveste varie sfaccettature della dignità e della professionalità dei docenti della scuola serale; sfaccettature che oscillano fra l'incapacità di comprendere obiettivamente le motivazioni di provvedimenti del tutto opinabili, la conseguente indignazione e il desiderio sempre più prepotente che predomini il buon senso.
La scuola italiana ha vissuto varie pagine, ha visto operare al suo interno importanti cambiamenti, notevoli sperimentazioni, molteplici progetti; il tutto finalizzato al suo miglioramento.
Fra i suoi meriti forse il più considerevole è stato la qualità della formazione. E’ proprio l’offerta formativa il fiore all’occhiello della scuola italiana ed in essa un accento particolare merita la scuola serale che non è una sottospecie culturale, bensì una realtà che in nome del diritto allo studio offre l’opportunità di conseguire un titolo di studio a chi non ha avuto, per mille ragioni, la possibilità di (godere) esercitare tale diritto nei tempi dovuti e quindi di acquisire una adeguata formazione culturale.
Gli utenti di tale realtà sono persone che lavorano e che coniugano all’impegno lavorativo quello scolastico. Fra di loro vi sono anche studenti stranieri. Non mancano, inoltre, coloro che, già in possesso di un altro titolo di studio equipollente, tentano di arricchire le loro competenze professionali in altre specializzazioni allo scopo di proporsi al mercato del lavoro con maggiore flessibilità.
La provenienza delle classi è eterogenea, ma il quid che accomuna gli studenti dei corsi serali è uno solo: la forte motivazione, chiaramente manifestata, di promozione culturale e di riscatto sociale raggiungendo competenze di grande spessore. Questo desiderio è un sentimento profondamente sentito e condiviso da chi crede in questo valore, da chi opera come docente che dai discenti, quasi ogni sera, apprende la fatica di vivere onestamente e di perseguire dignitosi obiettivi. (Sono proprio questi docenti che rappresentano la scuola serale e la sua considerevole offerta formativa).
La finanziaria 2007 ha parlato di riordino della scuola serale, fino a proporre con regolamenti successivi tagli inspiegabili ed accorpamenti improponibili, istituendo i CPIA che mortificano inevitabilmente il diritto allo studio e stravolgono del tutto la natura dei corsi serali.
In tutto questo che ruolo hanno rivestito i sindacati?
I docenti del serale non sono stati affatto rappresentati, sono stati chiamati solamente a partecipare ai vari scioperi, senza che si intravedessero reali prospettive.
Da più parti emerge la convinzione che essi abbiano grossi interessi a privilegiare la formazione professionale regionale, così come il governo è proiettato a prediligere l’implementazione delle scuole private e/o di recupero.
E’ doveroso quindi che i docenti della scuola serale, indipendentemente dalle iniziative intraprese dagli studenti, si organizzino seriamente, facciano fronte comune, siano pronti a ricorrere legalmente ai TAR, convinti come sono della validità dell’offerta altamente formativa della scuola serale e ne difendano l’esistenza (e non una debole sopravvivenza) con sentimento e passione.

prof.ssa Elvira Loporchio
(docente di Italiano e Storia presso il
corso serale “SIRIO” dell’ITIS “Marconi” di Bari
e membro del direttivo del Comitato)

domenica 21 febbraio 2010

BARI: ELABORATA UNA PIATTAFORMA PER LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

A seguito dell'assemblea sindacale sulle Scuole Serali, organizzata dalla Gilda Scuola su richiesta del Comitato, e tenutasi lo scorso 19 febbraio presso il liceo scientifico "Gaetano Salvemini" di Bari, la direzione del Comitato per la difesa delle Scuole Serali Pubbliche ha elaborato un documento di sintesi, destinato a tutte le organizzazioni sindacali, quale punto di riferimento imprescindibile ed indispensabile per porre argini all'imminente "sfascio" della Scuola Serale Pubblica.
Per scaricare il documento cliccare con il tasto destro del mouse sul seguente link: piattaforma di discussione

sabato 20 febbraio 2010

AMPIA PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE INDETTA DALLA GILDA DEGLI INSEGNANTI



Nella serata di ieri (19.02.2010), dalle ore 17.00 alle 20.00, presso l’auditorium del L.S. “G. SALVEMINI” di Bari, si è tenuta l’assemblea sindacale provinciale indetta dalla GILDA DEGLI INSEGNANTI, su richiesta del nostro COMITATO, sui temi riguardanti il futuro riordino delle Scuole Serali e dei CTP nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).

L’auditorium del “SALVEMINI” (notoriamente capiente) era pieno di partecipanti giunti, in rappresentanza di tutte le Scuole Serali e dei CTP, da ogni Comune della Provincia (compresi i più lontani dal Capoluogo) a dimostrazione del massimo interesse mostrato sugli argomenti all’o.d.g.

I rappresentanti della GILDA, nelle persone del Coordinatore Provinciale prof.ssa ANGELA ELEFANTE e del Vice Coordinatore prof. ALESSIO ALBA, nell’avviare i lavori si sono felicitati per l’ampia partecipazione all’assemblea che la GILDA ha voluto offrire, ai colleghi dei Serali, sia perché, come è sua abitudine, non lascia inascoltate le richieste provenienti dagli stessi lavoratori, sia per fornire l’occasione di un chiarimento su quanto si va delineando nel settore. Si è data, quindi, subito la parola al Presidente del COMITATO NAZIONALE PER LA DIFESA DELLE SCUOLE SERALI PUBBLICHE, prof. NAZZARENO CORIGLIANO, il quale ha fatto notare che questa era la prima assemblea sindacale organizzata, esplicitamente, sul tema ed ha ringraziato la GILDA che, a differenza di altri sindacati a cui il COMITATO aveva fatto analoga richiesta, ha condiviso totalmente le nostre tesi assolvendo alla prima vera funzione di un Sindacato che è quella di ascoltare le esigenze dei lavoratori. Quindi, il prof. CORIGLIANO, ha illustrato i contenuti della bozza di regolamento di riordino delle Scuole Serali e dei CTP mettendo in luce i punti dolenti in cui si prevedono indiscriminati tagli di cattedre e di ore di lezione oltre che gli insormontabili problemi organizzativi (precarizzazione del personale, co-gestione delle attività laboratoriali, mobilità dell’utenza, ecc.) che, con l’istituzione dei CPIA, si verrebbero a creare; ha dimostrato il matematico scadimento della qualità dell’offerta formativa e quindi della validità dei titoli; ha evidenziato come tutto il “riordino” appare una concertata manovra finalizzata alla liquidazione del servizio delle Scuole Serali Pubbliche a vantaggio degli Istituti Privati e, sicuramente, a danno di una utenza, socialmente debole, che non merita un simile trattamento oltretutto in deroga al più elementare principio Costituzionale che è il diritto allo studio PER TUTTI. Proprio quest’ultimo aspetto è apparso la prima preoccupazione di tutti coloro, tantissimi, che, intervenendo ad apertura del dibattito, hanno manifestato il timore di vedere “gettato alle ortiche” anni e anni di qualificato e qualificante lavoro e l’angoscia di porre fine ad una esperienza (pur non riconosciuta) pienamente motivante sul piano professionale. Durante il dibattito, tanti dubbi sono emersi e altrettante domande a cui si è cercato di trovare risposte tra le righe del regolamento spesso senza successo. La verità, emersa chiara per tutti, è che “l’espianto” dei Corsi Serali dalle Scuole di appartenenza, in nome di una autonomia amministrativa che nessuno vuole e a nessuno giova (tanto meno all’efficacia e all’efficienza dell’azione), non può che portare alla “morte dell’organo”. Il prof. CORIGLIANO ha ampiamente illustrato l’azione del Comitato, negli ultimi due anni, spiegando come dai politici e dalle istituzioni, via via interessate, sia sempre venuto un atteggiamento di condivisione e solidarietà sulle posizioni espresse, ma si è comunque andati avanti imperterriti e incapaci di arrestare il “treno in corsa”. Si è giunti quindi alla conclusione di dire basta all’accettazione passiva di ogni logica demolitrice del bene comune facendo sentire più forte ed autorevole la voce degli addetti ai lavori. È emersa la proposta, subito accolta, di inserire nel Comitato almeno un rappresentante per ogni Corso Serale. Non sono mancate proposte e disponibilità a passare a forme di lotta più incisive. Il presidente ha invitato tutti a sottoscrivere l’Appello sul blog del Comitato ed a lasciare i propri riferimenti allo scopo di allargare la rete delle scuole serali in lotta. I dirigenti della GILDA hanno manifestato l’intenzione del Sindacato di continuare ad occuparsi del problema dichiarandosi fin d’ora disposti ad organizzare ulteriori incontri.

NOI RIVOLGIAMO UN ACCORATO INVITO A TUTTI I COLLEGHI, CHE SI IDENTIFICANO NELL’AZIONE DI QUESTO COMITATO, A RIPETERE L’ESPERIENZA FATTA A BARI CERCANDO, CON L’AIUTO DEI SINDACATI CHE CI STANNO, DI ORGANIZZARE ASSEMBLEE TERRITORIALI ALLO SCOPO DI FAR LIEVITARE IL DIBATTITO A LIVELLO NAZIONALE PER FAR SENTIRE POTENTE LA NOSTRA VOCE.