mercoledì 6 ottobre 2010

In 7ma Commissione del Senato non credono nella effettiva realizzazione dei CPIA

A cura di Nazzareno Corigliano*
In data 22 Settembre 2010 si è riunita la 7ma Commissione del Senato dove transita attualmente il famigerato regolamento attuativo dei CPIA.
Il relatore PITTONI (LNP), come pubblicato sul sito di Educazione & Scuola nell'articolo che volentieri vi linkiamo 22 settembre Riforma Istruzione Adulti in 7a Senato, riporta i rilievi operati sul regolamento dal Consiglio di Stato. Li fa propri ed aggiunge ulteriori pesanti considerazioni circa la fattibilità, nei tempi previsti, della messa in funzione dei CPIA e soprattutto del risparmio di spesa atteso.
Il relatore, in primo luogo, rende noto che il Consiglio di Stato aveva rilevato (n.d.r.: parere interlocutorio del 22.03.2010) che i criteri concernenti la razionalizzazione e contenimento dei costi appaiono iterativi di prescrizioni già attuate ed è stata segnalata la scarsa incisività dell’atto, dato che l’articolo 11 dello schema si limita a recare, al comma 4, l’abrogazione esplicita dell’articolo 5, comma 1, lettera d), degli articoli 136 e 169 del decreto legislativo n. 297 del 1994, nonché di ogni altra disposizione non legislativa comunque incompatibile con quella del regolamento in oggetto, e quindi chiedeva opportune delucidazioni sugli effetti del proposto schema di regolamento sul precedente sistema della istruzione degli adulti. Dunque, il relatore, dà conto della risposta del Ministero, il quale ha illustrato le modalità di realizzazione degli obiettivi economici fondanti la disciplina adottata, la cui portata si ravvisa negli articoli 3, 9 e 11, commi 8 e 9, dell’atto.
A questo punto, si fa notare che: nell’articolo 3 si stabilisce chi si può iscrivere ai futuri Centri (“studenti in età lavorativa, da 16 a 65 anni, che non abbiano assolto agli obblighi d’istruzione o che non abbiano un diploma di scuola media superiore”); nell’articolo 9 si illustrano le modalità di formazione degli organici a partire dall’a.s. 2010/2011 (quello in corso);nell’articolo 11 si sentenzia che i Corsi Serali cesseranno di funzionare il 31 agosto 2011, che gli artt. 3 e 9 valgono anche per CTP e Corsi Serali attualmente funzionanti e infine che i CPIA (n.d.r.: nei quali, per lostesso articolo, gli studenti attualmente iscritti e frequentanti dovranno proseguire i loro studi) possano essere istituiti solo in presenza di una corrispondente riduzione di altre autonomie.
Appare così evidente la perplessità del Consiglio di Stato, del relatore Pittoni e anche nostra, di fronte al fatto che, se il regolamento venisse approvato nella versione proposta, saremmo nel caos più completo con i Corsi Serali da RIMODULARE NEGLI ORGANICI, con la necessità di dover CACCIARE gli studenti iscritti che hanno già un altro diploma e con la CHIUSURA dei Corsi Serali il 31 agosto 2011 anche se non si forma il CPIA (perché non si chiudono altre scuole liberando autonomie) con la conseguenza che gli studenti potranno proseguire i loro studi forse in qualche CPIA di altra Provincia e magari fuori Regione e, in via teorica, anche da nessuna parte. Tutto ciò perché la riduzione dell’offerta formativa deve avvenire entro l’a.s. 2010/2011 per avere una economia di spesa non inferiore agli 85 milioni di euro entro l’a.s. 2011/2012 a norma dell’art. 1, comma 2, del D.P.R. n. 81 del 2009.
Il relatore riferisce poi degli ulteriori rilievi del Consiglio di Stato, secondo il quale lo schema in esame riassume al più alto livello regolamentare prescrizioni che in precedenza erano recate dal decreto ministeriale 25 ottobre 2007, di natura non regolamentare. Pertanto, per il Consiglio di Stato, appare necessario che il regolamento indichi esplicitamente le disposizioni del citato decreto ministeriale travolte dalla nuova disciplina, rimettendo a un successivo atto amministrativo l’elencazione delle ordinanze e circolari non più attuali. Cioè un autorevole invito alla chiarezza!
Ma l’aspetto più eclatante emerge quando il relatore Pittoni, a conclusione, si inoltra in considerazioni finanziare in cui, con riferimento agli articoli da 1 a 11 del provvedimento in titolo, osserva quindi che la relativa relazione tecnica non espone dati ed elementi a sostegno dell’effettiva possibilità di costituire 150 CPIA e altrettanti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali amministrativi senza ulteriori spese a carico del bilancio dello Stato. Rileva in proposito che, in base alla relazione tecnica, l’istituzione dei CPIA nel numero previsto è subordinata alla realizzazione di «ulteriori economie» rispetto a quelle conseguenti alla razionalizzazione della rete scolastica. A tale riguardo giudica importante precisare l’entità e la modulazione temporale sia dell’onere ascrivibile alla creazione delle nuove autonomie scolastiche sia delle «ulteriori economie» da conseguire per garantire l’invarianza della spesa. Segnala inoltre che non sono indicate le tipologie di spesa da comprimere per conseguire detti ulteriori risparmi. Tenuto conto che, nel caso in cui dette economie, ulteriori rispetto a quelle previste dal piano programmatico di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, non dovessero essere realizzate, non si potrebbe dare seguito alla disposizione contenuta nell’articolo 1.


ED ORA LE NOSTRE CONSIDERAZIONI:
1.Viene definitivamente smascherata la mera logica contabile alla base del provvedimento. Altro che qualità e alti obiettivi formativi in linea con i dettati dell’Unione Europea! Qui si guarda solo a discutibili obiettivi di risparmio per raggiungere i quali non ci si vergogna di portare a morte certa l’intero sistema dell’istruzione degli adulti buttandolo innanzi tutto nel caos. Questo nonostante il settore registri un notevole incremento della domanda di istruzione al punto da spingere il Presidente della regione Marche a chiedere al Ministro Gelmini un incremento d’organico per farvi fronte. Con amarezza constatiamo che, come al solito in questo Paese, si tende a far pagare chi ha sempre pagato, pur essendo debole, a vantaggio non del bene pubblico ma dell’interesse delle scuole private che senza dubbio si staranno sfregando le mani!
2.Guardando la portata dei rilievi tecnici, soprattutto banalmente logici, apportati dal Consiglio di Stato e delle considerazioni fatte in 7ma Commissione del Senato ci chiediamo quale preparazione e professionalità abbiano gli estensori dello schema di regolamento. Non è che la tanto criticata autoreferenzialità delle scuole e degli insegnanti regna innanzi tutto tra i vertici del MIUR?!
3.Torniamo a ribadire che vietare l’iscrizione ad un adulto che è già in possesso di un altro diploma di scuola secondaria, oltre ad essere una intollerabile deroga al diritto allo studio sancito e voluto dalla nostra Costituzione, rappresenta un accanimento ostativo verso chi tenta di riqualificarsi per avere una ulteriore possibilità di impiego in attività lavorativa. Nei tempi di crisi che stiamo vivendo, con tasso di disoccupazione all’ 8,5 %, non è accettabile un’azione del Governo che, oltre a non aver promosso alcuna misura contro la disoccupazione giovanile, addirittura annulli una delle poche misure già esistenti!
4.La maledetta fretta con cui il MIUR, attraverso gli Uffici Scolastici Regionali, ha voluto mettere in atto di fatto già dallo scorso anno scolastico il risparmio di spesa voluto dall’insaziabile Tremonti, ostacolando la formazione dei bienni serali, simulando in pratica gli effetti di un regolamento che ancora non c’è, pone una questione etica sulla sussistenza dello stato di diritto.
Anche sull’entrata in vigore della riduzione d’orario nelle classi intermedie degli Istituti Tecnici e Professionali Il Consiglio di Stato ha dato torto al MIUR avvalorando la sentenza del TAR del Lazio che sul ricorso aveva condannato il Ministero per illegittimità del provvedimento che sostanzialmente modificava, in itinere, l’offerta formativa degli Istituti.
ANCORA CAOS!
MA SOPRATTUTTO CI CHIEDIAMO IN QUALE STATO VIVIAMO SE SI ADOTTANO LEGGI PRIMA DI PROMULGARLE!
PERCHÉ QUESTA DISEDUCATIVA INSOFFERENZA VERSO LE REGOLE?!
É UN FARE CERTAMENTE INDEGNO DI UN VERO STATO DEMOCRATICO E CIVILE!


* Presidente del coordinamento nazionale per la difesa e la promozione delle scuole serali, docente presso il corso serale dell'IISS "Marconi" di Bari

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