mercoledì 1 giugno 2011

CERIGNOLA: GRAVISSIMO E DISCRIMINATORIO ATTACCO ALLA SCUOLA SERALE PUBBLICA!

DALLA COLLEGA TATTOLI DI CERIGNOLA RICEVIAMO E, VOLENTIERI MA ALLARMATI, PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE E-MAIL.

Gent.mo prof. Corigliano,

Sono la prof.ssa Maria Tattoli ed insegno da 25 anni presso il corso serale dell'IISS "A. Righi" di Cerignola, di cui mi occupo anche come fiduciaria del Dirigente scolastico. Il nostro corso è un ITIS con specializzazione in Informatica industriale ed ha ben 35 anni di vita.

Desidero segnalarle quanto segue.

Come tutti gli anni, abbiamo inoltrato al CSA di Foggia la nostra richiesta degli organici di diritto per l’a.s. 2011/2012, rispettando le indicazioni fornite dalle circolari su iscrizioni e organici.
Il 26 maggio sono stati pubblicati gli organici di diritto ed abbiamo avuto un'amara sorpresa: delle 6 classi richieste (una prima classe, organizzata come monoennio, una terza, due quarte e due quinte), ci hanno lasciato solo le classi quinte, a noi come all’ITC “Dante Alighieri” di Cerignola e a tutti gli altri corsi serali della provincia di Foggia (sembra con una sola eccezione, non si sa perché). Conclusione: per alcuni nostri alunni la scuola è finita, alla faccia del diritto allo studio, della tanto auspicata istruzione permanente, degli obiettivi europei di Lisbona.
Interpellato, il CSA di Foggia ha risposto asetticamente che si è deciso di adottare questo criterio per non penalizzare i corsi antimeridiani, vista la necessità di tagliare 159 classi (da noi si taglia perché c’è la crisi, ma alle scuola private continuano ad arrivare fondi). Va però detto che la circolare ministeriale sugli organici (n. 21 del 14/3/2011) ha sì invitato gli addetti ai lavori ad attivare iniziative volte al raggiungimento delle finalità di razionalizzazione e di contenimento della spesa, ma anche di porre in essere le azioni ritenute più funzionali e coerenti con i bisogni delle realtà territoriali, tenendo in debita considerazione le autonome scelte delle scuole, nel rispetto della qualità del servizio e dell’offerta formativa ed evitando situazioni di squilibrio e/o di svantaggio.
Sapevamo che sarebbe arrivato uno scempio dei serali per la fumosa e non ben definita riforma che tutti conosciamo, ma pensavamo che la cosa, guidata almeno da un minimo di buon senso, sarebbe stata fatta gradualmente e non a colpi di mannaia. Che fine faranno gli studenti in corso che l’anno prossimo non troveranno le classi? Ma poi, chi ha deciso il criterio con cui tagliare le famose 159 classi? Il CSA? La Direzione regionale? Il Ministro?
Abbiamo almeno diritto all’informazione, ad una spiegazione sensata, visto che la circolare sugli organici parlava chiaramente anche della possibilità di formulare, per il prossimo anno, classi iniziali dei corsi serali in presenza di almeno 25 alunni (noi ne abbiamo 28), per cui non sembrava che fosse preventivata la loro chiusura.
E’ appena il caso di segnalare che l’atto perpetrato nei confronti dei nostri corsi serali, oltre ad essere brutale nella modalità e proditorio per i tempi repentini (dalla sera alla mattina, all'ultimo istante della formazione degli organici di diritto, a ridosso dei trasferimenti e a conclusione dell’anno scolastico, così da rendere improbabile un’efficace difesa, gettando lo scompiglio tra operatori e fruitori del servizio) è palesemente:
- illegale, perché travalica i limiti della discrezionalità amministrativa nell'autorizzare o meno le classi richieste dai Dirigenti Scolastici; anzi contra-legem, cioè in aperta violazione delle disposizioni ministeriali.
- incostituzionale, perché lede non solo il diritto allo studio degli studenti-lavoratori che si accingono a intraprendere il percorso di studi, ma anche di quelli già frequentanti le prime tre classi e che, a metà percorso, si vedono negata la possibilità di proseguire. Un'operazione da regime totalitario, in cui ufficialmente ancora non siamo!
I corsi serali non sono diplomifici, gli studenti acquisiscono un titolo di studio, ma soprattutto maturano conoscenze e competenze vere e migliorano se stessi (lavoriamo molto anche sulla socializzazione e il senso civico). Per non parlare dell’azione sociale sul territorio: molti sono i giovanissimi ai quali i nostri corsi consentono di rientrare nel sistema formativo, dopo esserne usciti qualche anno prima per un insuccesso o per rinuncia.
Vogliono toglierci l’ennesimo diritto, che ci lede nella nostra individualità di persone ma anche come risorsa al servizio della società.
Non intendiamo permetterlo.
Sto contattando corsi serali di tutta Italia e mi è parso di capire (ma non ne ho la certezza) che questo abuso riguarda solo la nostra provincia.
Le chiedo, se è possibile, di dare massima diffusione a questa notizia, anche attraverso il suo blog.
Grazie molte per l'attenzione e cordiali saluti.
Maria Tattoli

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